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IL BISOGNO DI EDUCARE

di Cesare Bonasegale

La cinofilia intesa come fenomeno sociale. L’educazione di tutti i suoi cultori è imprescindibile premessa per un costruttivo futuro.

Educare. Educare. Educare. È questo il compito più importante della cinofilia. Tutto il resto passa in second’ordine.
Educare i tecnici, perché possano a loro volta divenire educatori. Attualmente i tecnici cinofili sono i Giudici, che sanno perché taluni cani sono da Molto Buono ed altri da Eccellente … ma nella maggior parte dei casi non conoscono i meccanismi della trasmissione genetica delle caratteristiche di quei cani. Come dire che sanno quali mantelli sono ammessi per le singole razze, ma dei mantelli non sanno distinguere i caratteri dominanti dai recessivi; allo stesso modo imparano l’anatomia del cane e le conseguenze dinamiche di una spalla dritta o di una groppa troppo inclinata, ma non sanno come vengono ereditati quei pregi e quei difetti. E se poco sanno sulla trasmissione dei caratteri morfologici, è buio totale sulla genetica dei comportamenti.
Fenix Bright Northern Star's
Educare gli allevatori (e tutti coloro che, sia pure sporadicamente, fanno nascere dei cuccioli) che il più delle volte di genetica sono a livello zero …e per sopperire a questa lacuna insistono nell’orientare le scelte dei riproduttori unicamente sulla base dei risultati conseguiti nelle prove e nelle expo da quella ridottissima minoranza di soggetti che vi partecipano. E l’inevitabile conseguenza è il di lagare della consanguineità.
Educare i proprietari dei cani, di tutti i cani – anche dei meticci – perché solo così si potrà in seguito convertirli al cane di razza; educare i proprietari dei cani per renderli consapevoli delle esigenze e dei limiti che il possesso di un cane implica; educarli affinché possano a loro volta educare il loro cane, quale condizione indispensabile per il benessere animale e per il suo corretto inserimento nel contesto sociale; educare chi ha un cane affinché possa trarre dalla convivenza con lui la gioia per l’amore che dà e che riceve; educare chi si accinge a prendere un cane per consentirgli la scelta giusta rispetto alle sue aspettative: fargli cioè capire che anche se un Pastore tedesco ha un aspetto che rassomiglia al lupo, i suoi comportamenti sono quelli di un cane da pastore, il cui istinto predatorio è decisamente meno accentuato rispetto ad un pacioso bracco.

Ma in pratica, come può la cinofilia affrontare un simile piano educazionale? Innanzitutto ci vuole la volontà “politica” di identificare la materia oggetto dell’insegnamento: i Dirigenti della cinofilia devono cioè stabilire i temi da approfondire ed avviare una collaborazione – sino ad oggi mai debitamente incoraggiata – prevalentemente con genetisti ed etologi per sviluppare i contenuti da divulgare. Ed ovviamente la materia dovrà essere trattata in funzione dei fruitori dell’insegnamento: come dire che chi sarà delegato ad educare gli allevatori, dovrà imparare non solo i fondamenti scientifici degli argomenti, ma anche il modo con cui renderli facilmente comprensibili ed assimilabili per coloro che dovranno metterli in pratica. Va da sé che la metodologia educazionale mirata a qualche centinaio di Giudici e tecnici deve essere necessariamente diversa da quella che ha come destinatari migliaia di allevatori e milioni di cinofili. Il che implica il coinvolgimento di tecnici della comunicazione per identificare ed utilizzare al meglio i media più adatti: più precisamente si tratta di distinguere fra la redazione di testi stampati, opuscoli e pro-memoria, rispetto alla realizzazione di una serie di brevi documentari low-cost da mettere on line via Internet, ciascuno dedicato ad un tema.
Certo si tratta di un programma complesso, la cui realizzazione implica tempi lunghi ed obbiettivi radicalmente innovativi, che rispondono alle esigenze di una moderna cinofilia con finalità sociali. Se invece si vuol continuare a pensare unicamente ad expo e prove nell’ambito di un gruppo di persone per le quali il cane è il pretesto per soddisfare ambizioni personali … verrà il giorno in cui i nostri figli diranno “c’era una volta la cinofilia …or non c’è più!”

da: http://www.giornaledellacinofilia.it/

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