Anche la displasia del gomito è una malformazione scheletrica del periodo dello sviluppo, tale per cui le tre ossa (radio, ulna e omero) che compongono questa articolazione crescono in modo disarmonico tra loro, ed asincrono in lunghezza. Il risultato è la comparsa di diverse condizioni patologiche, tutte accompagnate da dolore, zoppia e sviluppo di artrosi.
ed iperproteiche. Regimi dietetici di questo genere provocano nei cuccioli, specie di taglia grande e gigante, un incremento del peso assai più rapido di quello previsto dallo standard di razza e, nel contempo, determinano un’accelerazione della crescita ossea, non controbilanciata da uno sviluppo proporzionale dei necessari supporti muscolari e legamentosi.
di conseguenza, ripercuotersi sulla crescita in lunghezza delle ossa del gomito.
al movimento, con andatura rigida, innaturale, a piccoli passi: tutti segni che, purtroppo,nascondono spesso una displasia bilaterale, a carico cioè di entrambi i gomiti.
Per garantire al proprio amico a 4 zampe una buona qualità di vita, è bene applicare le seguenti regole.
Quando si decide di acquistare un cucciolo, specie se appartenente ad una razza predisposta alla displasia, è importante rivolgersi ad allevatori seri ed affidabili, che utilizzino riproduttori esenti da tali malattie. Per questo, FSA e CELEMASCHE gestiscono da tempo la Centrale di Lettura per il controllo ufficiale delle displasie dell’anca e del gomito del cane. Tale organismo valuta le radiografie dei soggetti impiegati per la riproduzione, verifica i segni radiografici delle due malattie ereditarie e rilascia un apposito certificato, con valore ufficiale sul grado della displasia o sulla sua assenza. Quando acquistiamo un cucciolo è quindi importante richiedere all’allevatore copia di tale certificato riferito ai genitori del nostro nuovo cucciolo, anche se non c’è mai la certezza che tutti i cuccioli che hanno genitori senza displasia siano anch’essi liberi da questa malattia.
taglia, all’età, e al tipo di vita che conducono. In particolare, sono da evitare gli eccessi energetici e le esagerate integrazioni in minerali e vitamine. L’ipernutrizione, infatti, si rivela un fattore di grave danno per le articolazioni in crescita: sia perchè il sovrappeso grava esageratamente sulle giunzioni in sviluppo, sia per gli squilibri di natura metabolica che l’ipernutrizione può provocare, a discapito della corretta trasformazione della cartilagine in osso.
da invalidare il successo di interventi chirurgici di prevenzione, e costringere a chirurgie di salvataggio, spesso invasive e non sempre efficaci. Per aiutare i cuccioli predisposti alla displasia a ridurre il rischio di grave artrosi, sono utili i condroprotettori: sostanze che, se somministrate con razionalità, tempestività e costanza nei soggetti a rischio, consentono di proteggere e rinforzare la cartilagine. Così facendo, i condroprotettori aiutano a ridurre lo sviluppo dell’artrosi, o, se già presente, a limitarne i danni e a ritardare la comparsa di sintomi evidenti (dolore, zoppia) ad essa correlati. In ogni caso, sarà il veterinario di fiducia a stabilire precisi protocolli di controllo dell’artrosi secondaria alla displasia, basati ad esempio sulla combinazione dei condroprotettori con il controllo dell’alimentazione (e, dunque, del peso dell’animale), un’attività fisica regolare e, se necessario, una chirurgia correttiva di natura preventiva.
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