"La compassione e l’empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa ricevere in dono."
L’articolo di oggi si concentra su un altro “mito da sfatare” molto popolare nel mondo cinofilo: il temuto ringhio.Innanzitutto, vi siete mai chiesti se il ringhio sia una cosa giusta o sbagliata? Il ringhio di un cane è una cosa assolutamente buona ed ora vi spiegherò il “perché” attraverso il racconto di una storia fatta proprio di ringhi ;).
Il cane in questione era stato adottato da un canile e aveva subito dei maltrattamenti da parte di persone che l’avevano picchiato ripetutamente, la sua reazione era quindi dovuta alla paura perché i cani non agiscono o reagiscono mai senza una motivazione.
Non sto dicendo che per essere “un buon leader” dobbiamo lasciare che il cane faccia sempre ciò che vuole ma non significa nemmeno che bisogna essere autoritari, come si vede nel programma di Cesar Millan. Un buon leader non è colui che “comanda” il branco, ma colui che lotta con e per il branco, trasmettendo agli altri un autorevole senso di sicurezza. Non dimentichiamo, che dal punto di vista percettivo di un cane noi siamo parte del branco, e sta quindi a noi cercare di essere una guida credibile e degna di fiducia. Ritornando alla nostra storia, i proprietari, per il fatto che non sgridai la piccola, mi guardarono in modo scettico, ma io gli chiesi di fidarsi di me e di cercare di compredere quello che stava provando la loro cagnolina. I cani hanno una comunicazione diversa dalla nostra e, mentre ad un essere umano impaurito avrei potuto dire: “ehi, non preoccuparti, va tutto bene, non ti farò del male”, con un cane bisogna farsi capire con il linguaggio del corpo e con un timbro di voce rassicurante. Se non mi fossi fermata al ringhio del cane, perché lo ritenevo un affronto troppo grande, e se lo avessi sgridato o punito, il cane avrebbe appreso che quel segnale non serve a nulla e che è necessario comunicare in modo più diretto, quindi l’inibizione del ringhio avrebbe potuto indurlo a passare direttamente al morso per difendersi da quello da cui si sentiva minacciato.- Ringhio di gioco
- Ringhio di difesa
- Ringhio di minaccia
Il ringhio di gioco è di breve durata e molto acuto e lo si capisce da diversi atteggiamenti, quali: postura rilassata, coda scodinzolante, abbai striduli, saltelli, abbraccio dell’altro cane e dal contesto. Il ringhio di gioco è di solito preceduto da una sorta di inchino che il cane fa all’altro piegandosi sulle zampe anteriori e che si chiama “invito al gioco”.Il ringhio di gioco molto di rado può sfociare in un comportamento aggressivo, è come se due amici scherzando e con il sorriso sulle labbra si dicessero “se ti avvicini ti faccio vedere io”.
Il ringhio di minaccia (snarl) viene emesso dal cane quando si sente minacciato da un pericolo, ha un suono molto più profondo, naso e labbra sono increspate e tirate indietro, i denti ben scoperti e digrignati. Se il cane arriva a quest’ultima fase significa che il ringhio di avvertimento è stato inefficace e di solito il ringhio di minaccia precede un imminente attacco fisico. Il ringhio di minaccia può essere aggressivo dominante o aggressivo sottomesso. In ogni caso ogni ringhio è sempre collegato al precedente ed è un escalation di comportamenti che il cane attua per evitare in tutti i Anziché reprimere ciò che ci stanno comunicando i nostri animali proviamo ad ascoltarli ed a metterci “nella loro pelle” perché le imposizioni possono essere davvero deleterie.
I cani utilizzano molti segnali per farci capire che si sentono in difficoltà, per esempio, ancor prima di emettere il ringhio, irrigidiscono il corpo e poi lanciano “un’occhiata fulminate” alla persona o all’animale che gli desta preoccupazione. Anche noi esseri umani lo facciamo spesso, basti pensare alle nostre mamme, quando facevamo qualcosa che poteva metterle in imbarazzo con le altre persone, e ci lanciavano quello “sguardo fulmineo” che senza proferir parola comunicava in modo eloquente tutto quello che avrebbero voluto dirci a parole. I cani, a differenza degli esseri umani, riescono ad intercettare subito quell’occhiata fulminante e solitamente quando un loro simile gli lancia “quello sguardo” capiscono l’avvertimento per evitare lo scontro.Purtroppo capita che siano spesso i bambini ad avere la peggio nelle aggressioni, perché un cane quando arriva ad uno scontro con un umano usa la stessa tecnica che applicherebbe con un suo simile per correggere “l’avversario”, lo fa in due modi o lo blocca dal muso o lo afferra al collo, e i bambini trovandosi all’altezza del cane sono più facilmente attaccati in queste zone. Generalmente l’intenzione del cane non è quella di ferire veramente, ma, a differenza dei nostri amici a quattro zampe, la nostra pelle è molto delicata e basta poco per provocare delle lesioni anche serie. Quindi, chiediamoci sempre quale sia veramente la percezione e l’intenzione del cane. Voleva mordere o solo correggere? In entrambi i casi, perché si è spinto così avanti?
Sono state fatte molto ricerche sul ringhio del cane e in una di queste per osservare la comunicazione fra cani (intraspecifica), i ricercatori hanno registrato i ringhi di 20 cani adulti in tre differenti situazioni.Nel primo esperimento hanno registrato il ringhio di gioco mentre il proprietario ed il suo cane giocavano al tira e molla (o tiro alla fune).
Nel secondo ad un cane che era al guinzaglio veniva dato un grosso osso carnoso e mentre lo sgranocchiava, i ricercatori facevano entrare un altro cane (anche questo tenuto al guinzaglio), e lo inducevano a cercare di impossessarsene provocando un ringhio di avvertimento del primo, che cercava di difendere la sua risorsa. Non dimentichiamo che per i cani il cibo è sopravvivenza, è un istinto ancestrale scolpito nel loro DNA. Chiaramente nessun cane si è ferito durante l’esperimento ;).
Nella terza situazione c’era un cane, tenuto al guinzaglio dal suo proprietario, mentre un uomo sconosciuto si avvicinava furtivamente, fissandolo negli occhi, questo induceva il cane a reagire con un ringhio di minaccia, perché si sentiva in pericolo e doveva salvaguardare la propria esistenza.
L’analisi ha rilevato una netta differenza fra il ringhio di gioco, molto acuto e dal suono di breve durata degli altri due ringhi, quello di avvertimento, e quello di minaccia, chiamati “ringhi agonistici”. La cosa interessante, ha dichiarato Pongracz, un ricercato del team, è che nell’analisi dei ringhi agonistici non c’era alcuna differenza acustica percepibile né dalle macchine che li avevano registrati né dall’uomo, mentre al contrario, i cani sembravano distinguere alla perfezione le differenze fra i vari ringhi.
Quando i ricercatori hanno fatto ascoltare i ringhi ai cani, lasciando un osso incustodito vicino a loro, quando sentivano il ringhio di gioco e quello di minaccia i cani prendevano l’osso tranquillamente ma quando veniva fatto sentire loro il ringhio di guardia/avvertimento per la risorsa cibo, erano molto più titubanti nell’afferrarlo.
- http://www.livescience.com/6236-grrrr-means-dog-speak.html
- http://drfoxvet.com/Library/qanda/post/2011/09/19/My-boyfriend-says-I-spoil-my-d.aspx
- http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0003347210000102
- http://www.libreriauniversitaria.it/linguaggio-cane-abrantes-roger-editoriale/libro/9788825301748
- http://www.drfoxvet.com/library/animal-doctor-articles/dog/my-boyfriend-says-i-spoil-my-d
- http://rogerabrantes.wordpress.com/2011/12/11/dominance-making-sense-of-the-nonsense/
















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