Il contagio avviene così: una zanzara punge un cane che ospita filarie, le larve vengono aspirate tramite l'apparato buccale e si sviluppano all'interno delle sue ghiandole salivari acquistando la capacità di infestare un altro cane nel momento in cui la zanzara andrà a pungerlo. Quindi le larve entrano in un altro cane e qui ricominciano a migrare andando prima nel tessuto sottocutaneo (dove matureranno in forme giovanili) e poi verso il cuore dove si stabiliranno permanentemente e dove, una volta adulte, si riprodurranno producendo nuove larve ricominciando cosi un nuovo ciclo. La filariosi cardio-polmonare è una malattia subdola ed inizialmente senza sintomi, poiché i danni che il cuore subisce a causa della presenza dei vermi al suo interno sono graduali e progressivi nel tempo, infatti in molti casi non vengono notati se non quando la malattia è già in stadio avanzato. I segni più comuni di questa malattia sono debolezza, difficoltà respiratoria, affaticabilità, tosse, perdita di peso e di appetito; il proprietario dell'animale si accorgerà più facilmente del comportamento anormale del soggetto se si tratta di un cane da caccia o comunque sportivo, proprio perché noterà un facile affaticamento e una tendenza a tossire sotto sforzo. Nei cani da compagnia o in quelli che comunque fanno poco movimento i sintomi possono non essere notati anche per 2 o 3 anni e in questo periodo i soggetti colpiti funzionano come dei serbatoi di infestazione per gli altri; stesso discorso vale naturalmente per i cani selvatici che saranno dei serbatoi a vita. La filariosi cardio-polmonare non è una malattia inguaribile, dal momento che esiste una cura per eliminare i parassiti adulti, ma, se le filarie sono rimaste nel cuore per tempi molto lunghi, il cane resterà cardiopatico per sempre, poiché i danni procurati alle valvole e alle pareti del cuore stesso sono irreversibili. La diagnosi scaturisce innanzitutto dalla sintomatologia, dalla zona di provenienza del cane (ricordiamo che in Garfagnana la malattia è quasi assente ed è stata diagnosticata solamente in animali nati o vissuti in altre zone) e soprattutto dal test su sangue o siero che evidenzi la presenza di anticorpi nei confronti della Filaria. E' possibile prevenire questa malattia, somministrando prodotti specifici per via orale o trans-cutanea, che uccidono le larve iniettate dalle zanzare infette prima che inizino la loro migrazione verso il cuore per diventare adulte. Tali prodotti devono essere somministrati una volta al mese nel periodo da maggio ad ottobre compreso, ovvero nel periodo in cui sono presenti le zanzare. Prima di somministrare tali medicinali è sempre indispensabile fare un prelievo di sangue per accertare che il cane non abbia già contratto la malattia, nel qual caso è necessario prima eliminare gli adulti dal cuore e solo dopo iniziare la prevenzione mensile. Poiché l'effetto di questi prodotti è retroattivo (ovvero ogni somministrazione serve ad uccidere le larve inoculate dalla zanzara nei 30 giorni precedenti), nel caso che il mese di ottobre si presentasse con una temperatura ancora mite e si notassero zanzare nonostante la stagione avanzata, è opportuno somministrare ancora una dose di prodotto a novembre. Recenti studi hanno accertato che anche i gatti possono essere infestati dalle filarie, per cui sono stati posti in vendita anche per loro prodotti specifici per effettuare un'efficace prevenzione mensile, in maniera del tutto analoga al cane.
Nell'uomo infatti la malattia ha generalmente un andamento subclinico e nella stragrande maggioranza dei pazienti è addirittura asintomatica. Le lesioni nodulari che si riscontrano sono causate dalle forme immature di filaria che non riescono a raggiungere la maturità per cui non sono presenti gli adulti nel cuore né è presente microfilariemia come per gli animali. Esistono due forme cliniche:
una forma circoscritta al polmone in cui si rilevano sintomi di dolorabilità toracica, malessere, febbre e tosse. A livello radiografico saranno presenti dei noduli (che possono far pensare a ben altro...) a volte con presenza di granulomi calcificati. La malattia ha un decorso benigno.
una forma di filariosi (o dirofilariosi) sottocutanea con piccoli noduli che tendono ad aumentare di volume fino a raggiungere i 2 - 3 centimetri di diametro.
Tratto da "Ambulatorio Veterinario GEA" (www.vetgea.it)
Nessun commento:
Posta un commento