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STORIA DELL'ALASKAN MALAMUTE

Siamo stati portati a credere che la nostra razza ha una storia relativamente lunga. In effetti l'Alaskan Malamute moderno discende da una razza selezionata da millenni da una tribù Inuit chiamata Mahlemut. Cani famosi in Alaska per la loro grandezza, per la loro bellezza e per la loro gentilezza rispetto alle altre razze nordiche delle altre tribù.





LE ORIGINI
Inuit della tribù dei Mahlemuts - 1881
L'Alaskan Malamute prende il suo nome da una tribù Inuit nota come Malemutes, o Mahlemuts che una volta viveva nell'area vicino il Kotzebue Sound sulla costa nord-ovest dell'Alaska. I Mahlemuts erano cacciatori e pescatori, per la sopravvivenza avevano bisogno di fare grandi spostamenti e le loro migrazioni stagionali dipesero dal lavoro dei loro cani - gli antenati dell'Alaskan Malamute di oggi.
Con mantelli particolarmente folti e con rivestimenti spessi sulle piante dei piedi, i cani dei Mahlemuts erano capaci di resistere al clima aspro dell'Alaska e viaggiare attraverso i ghiacci a temperature estreme per grandi distanze. Come gli Alaskan Malamute domestici di oggi anche allora i cani dipendevano dai loro padroni per il cibo. I cani erano indispensabili per la sopravvivenza ed i
Mahlemuts svilupparono una relazione con i loro cani basata sull'indipendenza reciproca ed il rispetto.

LA CORSA ALL'ORO
Raffigurazione di un cane nordico
Nel 1896 prese via la Corsa all'Oro nel Klondike e persone da tutto il mondo arrivarono in Alaska. La fiorente attività di estrazione dell'oro in aree remote dell'Alaska diede origine ad una richiesta senza precedenti di mute di cani, necessarie per il trasporto e per fornire di acqua, cibo, attrezzatura e posta i numerosi lavoratori giunti da ogni parte del mondo. Nel 1908 un uomo chiamato Jackson B. Corbett, Jr. scrisse; "Sono lavoratori ereditari, i loro antenati per centinaia di anni si sono affaticati lungo le piste gelate dell'Alaska e lo Yukon britannico in mute indiane ed Eschimesi... Sono 'saggi' nel significato gergale
della parola, è un detto comune che.... un Malamute è un lavoratore allegro e non uno scansafatiche ostinato; intelligente, ma sempre astuto, abile, e saggio; non ruba niente senza motivo... E' un leader insolitamente forte ed affidabile, in quei luoghi sono visualizzate la saggezza astuta e la 'frode' che caratterizzano la razza. Non esiste nessun leader più lineare o più intelligente. Nessun altro può rendere la vita così misera ad un musher inesperto o crudele".


LA CORSA DEL SIERO A NOME - IN MEMORIA DEGLI EROI
Nome era una cittadina apparsa sulla mappa alla fine dell'800, nel periodo della grande corsa all'oro. Situata sulla penisola di Seward aveva una popolazione di oltre 20.000 abitanti. Quando l'oro finì, verso il 1925, contava soltanto una popolazione di 1.400 abitanti. Sette mesi l'anno Nome era isolata dal ghiaccio e la ferrovia più vicina era a 650 miglia di distanza (circa 1.050 km), nella città di Nenana. Nome poteva comunicare con il resto del mondo tramite il telegrafo, un'invenzione nuova per quei giorni. Nonostante l'Alaska era uno stato americano, per la spedizione della posta si usavano delle strade percorribili soltanto con le slitte di cani, il tragitto che univa Ancorage a Nome era ed è chiamato tutt'oggi "Iditarod Trail". I migliori "musher" impiegavano un mese per completare questo tragitto.
Il 20 gennaio 1925 una comunicazione arrivò via radio: 
"Nome che chiama... Nome che chiama... Abbiamo uno scoppio di difterite... No siero... Abbiamo urgente bisogno d'aiuto... Nome che chiama... Nome che chiama..." L'unico dottore di Nome, Dott. Curtis Welch, aveva diagnosticato alcuni casi di difterite, una malattia estremamente contagiosa che colpisce la gola ed i polmoni. Gli Inuit erano particolarmente vulnerabili; villaggi interi erano stati devastati dalle prime epidemie di morbillo ed influenza, il siero era estremamente urgente: "Seattle che chiama... Seattle che chiama... qui abbiamo siero disponibile... Gli aerei stanno per volare a Nome..." Ma l'inverno artico aveva scaraventato una bufera su Nome e le temperature precipitarono molto oltre sotto lo zero. Per motivi tecnici gli aerei dell'epoca non erano capaci di affrontare queste condizioni metereologiche: "Ancorage che chiama... Ancorage che chiama... Qui abbiamo localizzato 300.000 unità di serio nel nostro ospedale...  Il pacco può essere inviato a Nenana con il treno... Il peso del pacco è 20 libbre (9 kg)... Il pacco può essere inviato attraverso l'Iditarod Trail con squadre di cani..."   Si! Anche se era il 20° secolo i problemi non potevano essere risolti con la tecnologia! Da anni ormai i coloni avevano dato fiducia a uomini coraggiosi e a cani forti, anche questa volta gli avrebbero dato la loro fiducia!
Il giorno successivo tre bambini erano morti a Nome a causa della difterite ed altri casi erano stati diagnosticati. Il tempo era una questione di vita o di morte! Rapidamente furono organizzate squadre di ricambio lungo la pista dell'Iditarod.
Il 27 gennaio 1925 il siero arrivò a Nenana in treno ed il viaggio per Nome ebbe inizio...
William "Wild Bill" Shannon, da Nenana a Tolovana (52 miglia) guidò una squadra di nove Alaskan Malamute. Ricevette il siero alle 11.00 di sera con le istruzioni e partì da Nenana, oltre al respiro affannoso dei cani ed il rumore della neve solcata dalla slitta, non c'erano altri suoni sulla pista. La temperatura scendeva velocemente, 30° sotto lo zero quando Shannon partì, poi 35°, 40°, 45°, 50° sotto lo zero nell'oscurità artica. Shannon era ormai completamente infreddolito quando diede il siero a Dan Green in Tolovana. Dagli archivi risulta che Shannon arrivò a Tolovana il giorno seguente a mezzo giorno, non ebbe incidenti durante il percorso. Wild Bill fu ucciso qualche anno dopo da un orso grigio.
Dan Green, da Tolovana a Manley Hot Springs (32 miglia) non ebbe difficoltà significative durante il suo percorso, la temperatura era 30° sotto lo zero. Senza incidenti consegnò il siero al successivo team di Johnny Folger.
Johnny Folger, nativo Athabasca, da Manley Hot Springs a Fish Lake (28 miglia). La sua squadra viaggiò durante la notte, dagli archivi risulta che condusse la sua corsa con tempi record, ma non si sa esattamente quanto tempo impiegò per arrivare a Fish Lake per consegnare il siero a Sam Joseph.
Sam Joseph, natio della tribù di Tanana, 35 anni di età, da Fish Lake a Tanana (26 miglia). Guidò una squadra di sette Alaskan Malamute, quando arrivò nella sua casa a Tanana la temperatura era a 38° sotto lo zero, aveva percorso 26 miglia in sole 2 ore e 45 minuti, soddisfatto dalla sua performance consegnò il siero a Titus Nikolai.
Titus Nikolai, nativo Athabasca, da Tanana a Kalland (34 miglia). Non ci sono riferimenti sul team di Nikolai, lui consegnò il siero a Dave Corning a Kalland.
Dave Corning, da Kalland a Nine Mile Cabin (24 miglia). Anche sul team di Dave Corning non ci sono molti riferimenti, si sa che percorse il tragitto con il tempo record di 8 miglia l'ora e consegnò il serio ad Edgar Kalland.
Edgar Kalland, da Nine Mile Cabin a Kokrines (30 miglia).Edgar era stato musher per il servizio di posta e non commise errori nel tragitto, fu salutato da Harry Pitka a Kokrines.
Harry Pitka, in parte natio, da Kokrines a Ruby (30 miglia). Corse in una pista in buone condizioni con una squadra veloce di sette cani, la media fu di 9 miglia l'ora. Consegnò regolarmente il siero alla squadra successiva di Bill McCarty.
Bill McCarty, da Ruby a Whiskey Creek (28 miglia). Il cane leader del suo team era Prince, nonostante un brutto temporale la squadra corse ad un buon ritmo e consegnò il siero alle 10.00 di mattina del 29 gennaio ad Edgar Nollner. La temperatura era a 40° sotto lo zero.
Edgar Nollner, 21 anni di età, da Whiskey Creek a Galena (24 miglia). Il cane leader del suo team composto da sette Alaskan Malamute era Dixie di 8 anni. Edgar consegnò il siero a suo fratello George a Galena.
George Nollner, da Galena a Bishops Mountain (18 miglia). George era sposato da poco e lasciò la nuova moglie a Galena per partecipare alla grande corsa. Dagli archivi risulta che George usò lo stesso team di Edgar che aveva fatto le 24 miglia precedenti. Consegnò il siero a Charlie Evans.
Charlie Evans, metà nativo Athabasca, 21 anni di età, da Bishops Mountain a Nulato (30 miglia). Partì da Bishops Mountain alle 5.00 del mattino ad una terribile temperatura di 64° sotto lo zero. Arrivò a Nulato alle 10.00 del mattino, coprì 30 miglia in sole 5 ore. Il suo team era composto da nove cani, due erano stati presi prestito e soffrirono durante il viaggio, entrambi per il congelamento dell'inguine.
Tommy Patson "Patsy", nativo di Koyukuk, da Nulato a Kaltag (36 miglia). Patsy viveva a Nulato. Corse su una pista abbastanza diritta con base regolare, la pista usata per il trasporto della posta. Raggiunse la velocità maggiore nella grande corsa, 36 miglia in sole tre ore e mezza con una velocità media di circa 10-11 miglia l'ora.
Jackscrew, nativo Athabasca, da Kaltag ad Old Woman Cabin (40 miglia). Jackscrew era un uomo di piccola statura conosciuto per la sua insolita forza. La neve e l'oscurità precipitarono su di lui. Corse a piedi accanto al leader della muta per illuminare il percorso, finché passò il Kaltag Divide dove cominciava una pista in discesa che andava verso Norton Sound. Arrivò ad Old Woman Cabin alle 9:10 di sera del venerdì. La sua media fu di 6 miglia all'ora circa per 40 miglia di pista difficile.
Victor Anagick, natio Eschimese, da Old Woman Cabin ad Unalakleet (34 miglia). Victor corse con un team di ben 11 cani. Percorse la pista di 34 miglia in 6 ore ed arrivò ad Unalakleet alle 3:30 del sabato mattina. Il Siero adesso era a 207 miglia da Nome.
Myles Gonangnan, natio Eschimese, da Unalakleet a Shaktolik (40 miglia). Dagli archivi non ci sono notizie su questa squadra che, comunque, consegnò il siero a Shaktolik al team di Henry Ivanoff.
Henry Ivanoff era in parte Eschimese ed in parte Russo. Dopo solo mezzo miglio da Shaktolik la sua squadra si scagliò su una renna. Mentre districava i cani, l'eschimese russo chiamato Leonhard Seppala, il più grande musher nel territorio e Togo, uno dei più grandi cani del territorio, tornava indietro da Nome per andare incontro al musher che trasportava il siero, quando prese il siero andò a tutta velocità giù per la pista.
Leonhard Seppala, da Shaktolik a Golovin (91 miglia). A 48 anni di età, Leonhard condusse una squadra di Siberian Husky, i due leader erano Togo e Scotty. Leonhard aveva lasciato Nome con l'intenzione di intercettare il siero a Nulato. Non era a conoscenza delle numerose squadre di ricambio. Leonhard aveva lasciato Isaac's Point sul lato nord di Norton Bay la mattina. Avendo viaggiato 43 miglia molto difficili con un vento molto forte alle spalle. Quando intercettò Henry Ivanoff prese il siero, voltò la sua squadra e partì di nuovo lungo la pista, nel vento. La temperatura era 30° gradi sotto lo zero, affrontò di nuovo il vento forte e l'oscurità. Per risparmiare tempo prezioso, Leonhard rischiò prendendo una scorciatoia sul ghiaccio risparmiando 20 miglia. La bufera di neve era accecante. Lui contò su Togo per tenerli al sicuro e non perdere le tracce della pista e non fu deluso. Ogni cane in un team ha un ruolo importante, ma è il leader che deve guidarli in salvo. Oltre ad avere coraggio e resistenza, un leader come Togo deve essere obbediente e deve avere un istinto misterioso per trovare la pista e per avere il senso del pericolo. La forza del vento minacciava la rottura del ghiaccio in qualsiasi momento. Togo li condusse attraverso una zona frastagliata, mentre il ghiaccio gemeva sotto la slitta. Solo tre ore più tardi, il ghiaccio si ruppe a Norton Sound. Sulla spiaggia nord di Norton Bay Leonhard fermò la slitta vicino ad un'igloo dove aveva passato la notte precedente. Mise i cani nel canile e li fece mangiare bene, poi prese dalla slitta il siero per riscaldarlo, sperando intanto che il temporale diminuisse. La domenica mattina la temperatura era 30° gradi sotto lo zero ed il vento era furioso. Ancora una volta Leonhard salì sulla slitta e cominciò la corsa in condizioni che non sarebbero mai state affrontate a meno che non fosse stata una questione di vita o di morte. Quando arrivò a Dexter's Roadhouse a Golovin i suoi cani si lasciarono cadere nella pista per la stanchezza. Il siero adesso era a 78 miglia da Nome, e la responsabilità adesso era di Charlie Olson per portarlo alla prossima tappa, Bluff. In totale il team di Seppala aveva percorso l'incredibile distanza di 260 miglia (418 km)!
Charlie Olson, da Golovin a Bluff (25 miglia). Charlie condusse una squadra di sette Alaskan Malamute, il leader era Jack. Charlie aveva lasciato Gunnar Kaasen ad Olson Roadhouse ed aveva viaggiato a Golovin per attendere il siero. Lasciò Golovin alle 3:15 del pomeriggio di domenica con la temperatura a 30° sotto lo zero ed il vento a 40 miglia l'ora. Più volte fu colpito da potenti raffiche che lo scagliarono con la slitta via dalla pista. I cani cominciarono a diventare rigidi per il freddo. Si fermò e coprì ogni cane con delle coperte per non farli gelare, per fare questo dovette sfilarsi i guanti e soffrì terribilmente, come se tanti aghi si conficcassero sulle punte delle sue dita. Purtroppo a due dei suoi cani finì male con il congelamento dell'inguine. Nonostante il temporale, Charlie arrivò ad Olson's Roadhousea Bluff alle 7.30 di sera dove Gunnar Kaasen attendeva preoccupato per la sorte del suo amico che aveva affrontato il terribile temporale.
Gunnar Kaasen, da Bluff a Nome (52 miglia). Leader del team il cane chiamato Balto. Gunnar fu mandato da Nome a Bluff per aspettare il siero, invece Ed Rohn fu mandato a Pt. Safety. Durante il percorso per portare il siero a Ed Rohn, Gunnar non riusciva a vedere la pista per la tempesta e dovette contare su Balto. Kaasen aveva il presentimento che il temporale potesse andare su tutte le furie, non avrebbe mai scelto Balto per condurre la sua squadra. Anche se Balto era uno dei cani di Seppala, non fu mai considerato come un leader molto buono. Ma Balto provò il suo ardore quando s'immerse nella bufera di neve che ruggiva, ad un certo punto si arrestò per salvare il conducente e la squadra da una morte certa nel fiume di Topkok. Arrivati a Bonanza una terribile raffica di vento travolse la squadra e la slitta si rovesciò. Dopo aver raddrizzato la slitta ed aver districato i cani, Gunnar si accorse che il siero era perduto! Il suo cuore si strinse e preso dalla disperazione cercò il siero freneticamente in ginocchio e a mani nude in mezzo alla neve, lo trovò miracolosamente. Dopo aver attraversato Bonanza coprì le ultime 12 miglia in 80 minuti, arrivando a Safety alle 2.00 della domenica mattina. Ed Rohn stava dormendo e Kaasen decise di non svegliarlo per risparmiare tempo, il peggio della pista era ormai superato ed i cani erano in buone condizioni, così Kaasen intraprese le ultime 21 miglia che lo separavano da Nome. Arrivò alle 5.30 di quella domenica mattina, la città era salva! Aveva percorso 53 miglia in sette ore e mezza. Il siero arrivò congelato ma senza alcun danno e fu subito usato per arginare l'epidemia. Cinque giorni più tardi l'epidemia era stata definitivamente arrestata.
Musher eschimesi, indiani e bianchi portarono il siero nella "Grande Corsa della Misericordia". Le squadre di ricambio avevano sfidato i limiti della resistenza. Il siero passò da mani gelate a mani gelate fino a l'ultima squadra che portò con se la speranza nella città di Nome. Esausti e quasi gelati dopo 53 miglia di corsa, Kaasen, Balto ed il resto della squadra divennero immediatamente eroi negli Stati Uniti. Il viaggio di 674 miglia era stato fatto in 127 ore e mezza, un record mondiale.
La gloria dei cani fu breve. Sol Lesser, un produttore di film di Hollywood portò i cani a Los Angeles e creò un film di 30 minuti, "la Corsa di Balto a Nome". Kaasen e la sua squadra viaggiarono poi per gli Stati Uniti durante l'estate del 1925. Ma più tardi Balto ed il resto della squadra furono venduti ad un produttore di commedia musicale ignoto. Due anni più tardi, Balto ed i suoi famosi compagni erano diventati attrazioni secondarie. Sembrava che il mondo avesse dimenticato gli "Eroi dell'Alaska". Poi, in visita a Los Angeles, un uomo d'affari di Cleveland, George Kimble, scoprì i cani esposti in un piccolo museo per dieci centesimi e notò che erano malati e maltrattati. Conosceva la storia famosa di Balto e si offese nel vedere questa degradazione. Fece un accordo per acquistare i cani per $2.000 e portarli a Cleveland - ma Kimble aveva soltanto due settimane per raccogliere la somma. La corsa per salvare Balto era cominciata!
Fu stabilito un fondo per Balto. Attraverso la nazione, le radio trasmettevano appelli per le donazioni. I titoli dei giornali diedero una spinta per liberare gli eroi. La risposta di Cleveland fu esplosiva. Tantissimi bambini raccolsero secchi di monete; lavoratori delle fabbriche; alberghi, negozi, e visitatori donarono quello che potevano al fondo di Balto. Il Western Reserve Kennel Club diede un notevole contributo finanziario. Le persone avevano risposto generosamente. In soli dieci giorni il fondo di Balto aveva la somma per la liberazione degli eroi!
Il 19 marzo 1927, Balto ed i sei compagni furono portati a Cleveland e furono accolti come eroi in una parata trionfale. I cani furono poi portati allo Zoo di Cleveland per vivere il resto della loro vita in modo dignitoso. Il primo giorno allo Zoo 15.000 persone li visitarono!
Balto morì il 14 marzo 1933, all'età di 11 anni. Il suo corpo fu imbalsamato e si trova tutt'oggi al Museo di Storia Naturale di Cleveland, dove è stato conservato per ricordare la coraggiosa corsa contro la morte.
Ancora oggi nessuno sa dire con certezza a quale razza nordica Balto appartenesse, alcuni dicono che era un Alaskan Malamute, altri dicono che era un Siberian Husky ed altri ancora che era metà Malamute e metà lupo. Probabilmente resterà un mistero per sempre.
Per ricordare l'eroica corsa contro la morte ed in memoria dei cani da slitta la cui "resistenza, fedeltà, coraggio ed intelligenza" salvarono la vita della popolazione di Nome e che percorsero l'Iditarod in soli 5 giorni fu realizzata una statua con le sembianze di Balto che si trova al Central Park di New York ed è la più visitata, ancora oggi, dai turisti e dai bambini.
Balto e gli altri cani della corsa contro il tempo non saranno dimenticati; nel 1995 la Twentieth Century Fox distrubuiva il film animato "Balto", prodotto da Steve Hickner e regia di Simon Wells.
Nota finale:
Balto non fu il vero protagonista di quella grande corsa contro il tempo, Balto aveva percorso 53 miglia (85,3 km) in una tempesta di neve terrificante e consegnò il siero alla città di Nome e per questo diventò famoso e gli diedero così tanti riconoscimenti, ma il vero eroe, per chi conosce i veri fatti accaduti, fu Togo ed il team di Leonhard Seppala che percorse 418 km in mezzo alla bufera di neve e sul ghiaccio che rischiava di spaccarsi e che scricchiolava continuamente al passaggio della slitta! Togo aveva ben 12 anni quando guidò il team in mezzo alla bufera! Seppala era stato il proprietario di Balto, ma lui sapeva che il vero eroe ed il vero protagonista della grande corsa fu su tutti Togo, avrebbe voluto più riconoscimenti per il suo "grande" cane e dopo che Togo morì nel 1929 all'età di 16 anni, Seppala lo fece imbalsamare, oggi Togo si trova al piccolo museo della sede centrale dell'Iditarod a Wasilla.
LO SLEDDOG COME SPORT
La corsa del siero a Nome e l'uso di cani da slitta in spedizioni Artiche estremamente pubblicizzate contribuì ad aumentare l'interesse del pubblico nei confronti delle corse con i cani da slitta. Un altro evento che ha ulteriormente promosso lo sport, e gli Alaskan Malamute, fu nel 1932 durante le Olimpiadi di Lake Placid, una signora chiamata Eva "Short" Seeley guidò un team da slitta composto interamente da Malamute con lo scopo di dimostrare lo sport al pubblico.
Come per ricordare gli uomini e i cani che corsero con il siero anti-difterite per salvare i bambini di Nome nel 1925, ogni anno in Alaska c'è una gara da slitta chiamata Iditarod. "L'Ultima Grande Corsa", chiamata anche così, ha un percorso che va da Ancorage a Nome, una distanza di 1.000 miglia (1.610 km)! Essendo questa una gara di velocità, oggi la maggior parte di mute sono composte da Alaskan Huskies, un tipo di cane incrociato esclusivamente per le sue qualità da corsa. Essendo troppo pesante per la velocità, l'Alaskan Malamute raramente è usato in questa competizione. Comunque, nel 1994 ci fu un'eccezione alla regola, per la prima volta nella storia, un team composto interamente da Malamute gareggiò all'Iditarod! Il team fu guidato da una donna chiamata Jamie Nelson ed i Malamutes erano provenienti dall'allevamento Storm Kloud di Nancy Russell dal Wisconsin, U.S.A. A metà strada il bellissimo team di Malamute (che fu smisuratamente popolare tra il pubblico) dovette abbandonare la gara a causa di problemi: i piedi dei cani cominciarono ad avere ferite procurate dal ghiaccio. Così fino ad oggi nessun team composto interamente da Malamute è mai arrivato alla fine della corsa. 

SEELEY ED I KOTZEBUE
Eva Brunelle Seeley, soprannominata "Short" ("Corta" per la piccola statura), è spesso considerata la "Madre dell'Alaskan Malamute". La Sig.ra Eva Seeley è stata influente allo stesso modo nello sviluppo e riconoscimento del Siberian Husky e perciò forse è considerata come un gigante (nonostante la sua piccola statura) nel campo delle Razze Nordiche in generale, ed i cani da slitta in particolare.
Nata a Worchester, Massachussetts 19??, l'interesse di Eva Seeley per i cani da slitta si sviluppò attraverso l'amicizia con Arthur T. Walden, un esploratore famoso, autore, allevatore e musher. Nel 1923, Quando Eva Seeley fu incaricata di organizzare un carnevale d'inverno nella sua città a Worchester, lei pensò di chiedere ad Arthur Walder di fare una dimostrazione col suo sledteam per diventare l'attrazione del carnevale. Walden fu d'accordo e durante le festività Eva Seeley aveva l'opportunità di condurre un team di cani. Questa esperienza fu così appassionante che da allora il corso della vita di Seeley cambiò per sempre.
Nel 1924 Eva Seeley (poi Brunelle) e Milton Seeley si sposarono e passarono la luna di miele alla locanda di Arthur Walden. L'amicizia dei Seeley con Arthur Walden continuò ed alcuni anni più tardi, quando Arthur Walden stava preparando una spedizione per l'Antartico con l'Ammiraglio Richard Byrd, lui persuase i Seeley a gestire il suo allevamento Chinook a Wonalancet, New Hampshire, durante la sua assenza. I Seeley furono d'accordo e la coppia in modo crescente si dedicò al mondo dei cani da slitta. Eva "Short" Seeley diventò presto un conducente specializzato ed istruttore di un suo team di slitta.
Durante la Spedizione di Byrd la Grande Depressione colpì l'America e la situazione finanziaria era tale che la moglie di Arthur Walden, Kate Walden non ebbe altra scelta che vendere i cani di Chinook ai Seeley. Così, tutti i cani con i quali Walden era partito per la spedizione, ed il nome dell'allevamento "Chinook" passò ai Seeley. Per scampare alla Grande Depressione i Seeley presero parte ad attività commerciali. Trasferirono l'allevamento Chinook in una terra di 200 acri e cominciarono a pubblicizzare i loro cani come Dogtown Village, proponendo giri di sleddog ai turisti e capitalizzando l'interesse in spedizioni polari.
Durante le preparazioni per la Spedizione in Antartico dell'Ammiraglio Byrd un gran numero di cani erano stati portati all'allevamento Chinook per selezionare ed addestrare i cani per la spedizione. I sedici cani di Chinook non erano abbastanza per la spedizione e così altri cani furono inviati dal Labrador e dall'Alaska. Fra i cani che arrivarono da Chinook c'era un grande maschio grigio lupo con il mantello spesso ed una bella coda piumata. Il suo nome era Rowdy Of Nome ed era stato portato da "Scotty Allen", un conducente di sleddog famoso da tempo.
Allen aveva acquistato Rowdy Of Nome in Alaska, e fu entusiasmato dalla natura gentile del cane che rimase con lui. Lui disse ad Eva Seeley che nella sua vista, Rowdy era il rappresentante ideale per il più grande tipo di cane da slitta d'Alaska. Eva Seeley fu entusiasmata da Rowdy che era molto diverso dai cani che lei aveva visto prima. Rowdy era più grande che un Siberian Husky, pesava approssimativamente 80 libbre (circa 36 Kg). Mentre nell'aspetto era molto simile al lupo ma con un carattere molto dolce.
Quando la Spedizione di Byrd partì, Eva Seeley cominciò a cercare altri esempi di questo tipo di cane da slitta molto più grande, e nell'allevamento Poland Springs di Elizabeth Ricker in Maine, Seeley incontrò un cane chiamato Yukon Jad che era stato importato dallo Yukon in Canada. Dopo l'eroica corsa del siero del 1925 a Nome, Yukon Jad divenne famoso, Leonhard Seppala insieme con la Sig.ra Ricker stava allevando Siberian Husky all'allevamento della Sig.ra Ricker. Seppala era maggiormente interessato ai cani da slitta più piccoli che erano più appropriati per correre, lui diede Yukon Jad ai Seeley. Come Rowdy Of Nome, Jad era un cane grande e forte di colore grigio lupo, i suoi orecchi erano eretti e la sua coda portata sulla schiena come una piuma.
I Seeley trovarono una compagna appropriata per Yukon Jad chiamata Bessie che era stata regalata a loro da Walden. Gli antenati di Bessie erano ignoti, anche se una volta Eva Seeley si riferì a lei come un Groenlandese ("Intervista ad Eva Seeley di Kit Kirby", Alaskan Malamute Annual, 1981). secondo Eva Seeley, il mantello di Bessie era più aspro che un Siberian Husky, e aveva una "testa larga, orecchi eretti, ed un eccellente piede a racchetta da neve" (Intervista ad Eva Seeley di Kit Kirby", Alaskan Malamute Annual, 1981). Bessie fu incrociata con Yukon Jad e nei primi del 1929 la prima cucciolata di Alaskan Malamute di Seeley nacque - quattro cuccioli notevolmente simili tra di loro. Furono chiamati Tugg Of Yukon, Gripp Of Yukon, Finn Of Yukon e Kearsarge Of Yukon.
In poco tempo i Seeley svilupparono una linea molto uniforme di cani. Questo fu portato a termine da una selezione accurata di incroci ed usando solamente cani d'aspetto simile. Per mantenere l'originale funzione lavorativa della razza, i Seeley usarono cani che avevano partecipato alle varie spedizioni e la cui abilità fu provata.
Eva Seeley si avvicinò all'American Kennel Club (AKC) per avere riconosciuti ufficialmente i suoi cani. L'AKC avrebbe dato riconoscimento provvisoriamente. Dovevano esserci le condizioni: un numero di cani di sufficiente qualità e uniformi dovevano essere mostrati in classe Miscellanea fino a quando era possibile avere un numero di cani da poter garantire la continuità della razza. Seeley e gli altri allevatori di Razze Nordiche acconsentirono a questa condizione e cominciarono a mostrare Alaskan Malamutes, Siberian Husky e Samoiedo ad alcune delle mostre più prestigiose del Paese. Nel 1935, la registrazione degli Alaskan Malamutes con almeno due generazioni nel pedigree cominciò, e Rowdy Of Nome fu il primo Malamute ad essere registrato. Fu permessa la registrazione anche ai cani con antenati ignoti anche se dovevano acquisire punti alle mostre.
Comunque, le mostre non erano la priorità principale di Eva Seeley. Il suo programma di allevamento era principalmente basato sulla selezione di cani da lavoro per le spedizioni. Infatti, lei stava facendo simultaneamente due tipi di selezione, uno per produrre cani da lavoro, incluso incroci e l'altro per sviluppare la pura razza Alaskan Malamute. Dopo alcuni anni i Seeley decisero di adottare il nome "Kotzebue" per l'allevamento. Comunque, il nome originale "Chinook" non venne abbandonato e fu usato come suffisso, come ad esempio per il famoso Kotzebue Panuck Of Chinook.
Ogni Alaskan Malamute che fu registrato prima del 1950 era Kotzebue, o discendente dai Kotzebue. Comunque, durante questo periodo esistevano molti altri cani che vennero definiti Alaskan Malamute dai loro proprietari e allevatori, anche se non furono registrati all'AKC. Circa nello stesso periodo, come i Seeley stavano acquisendo cani per il loro allevamento di Alaskan Malamute in New Hampshire, un uomo chiamato Paul Voelker stava acquisendo cani per il suo allevamento di Alaskan Malemutes in Marquette, Michigan, noto come allevamento M'Loot. Insieme con Kotzebue, gli M'Loot ed i cani di Hinman-Irwin costituiscono la base e la fondazione della razza.
Quando l'Alaskan Malamute Club of America (AMCA) diventò membro dell'AKC nel 1953, Eva Seeley divenne il suo primo presidente. Lei fu onorata e divenne un giudice AKC. I suoi meriti sono molti; lei fu la proprietaria e l'allevatrice del primo Malamute campione dell'AKC (Gripp Of Yukon, nel 1936) così come proprietaria del primo Alaskan Malamute registrato (Rowdy Of Nome). Eva "Short" Seeley divenne famosa anche per la dimostrazione dimostrata con i suoi cani da slitta alle Olimpiadi di Lake Placid nel 1932. Un evento che aiutò a promuove la popolarità degli Alaskan Malamute e gli altri cani di slitta.
Dopo che Eva Seeley morì nel 1985, Carol Williams prese la linea Kotzebue dopo che da anni collaborava con Eva Seeley. I suoi cani sono puri Kotzebue ed hanno come nome dell'allevamento Heritage e Chinook, come Heritage's Kotzebue Dakota. Gli altri allevamenti che allevarono o stanno allevando puri Kotzebue sono Sno-Pak di Arthur e Natalie Hodgen, e Tigara fondato da D.C. e Dorothy Dillingham, ora posseduto da Samuel Walden (nipote di Arthur Walden).
Mentre la miscelazione di Kotzebue, M'Loot, Hinman-Irwin e Husky Pak che è stata la selezione che ha avuto maggiore successo continua tutt'oggi ed ha annebbiato le distinzioni originali tra le varie linee, il lascito di Eva Seeley invece sarà ricordato per sempre. Attraverso la sua dedizione l'Alaskan Malamute fu riconosciuto ufficialmente come una razza e fu presentato con successo alle mostre. Il più importante contributo di Eva B. Seeley allo sviluppo dell'Alaskan Malamute forse giace comunque, nel suo amore per condurre la slitta. Come un allevatore che era anche un conducente di cane da slitta specializzato lei mise lo standard per i moderni allevatori, mostrando che i migliori showdogs sono anche lavoratori acuti sulla pista.
 
FOTO DI KOTZEBUE FAMOSI
Rowdy of Nome
Yukon Jad
Ch. Kotzebue Panuck Of Chinook
Kotzebue Kanuck of Chinook
Kotzebue Carillon of Chinook
Rowdy of Nome
Ch. Gripp Of Yukon
Finn e Kearsage of Yukon
Ch. Chinook Kotzebue Gripp
Kotzebue Rowdy of Chinook

VOELKER E GLI M'LOOT
Negli anni venti, nello stesso periodo in cui i Seeley stavano acquisendo cani per il loro allevamento di Alaskan Malamute in New Hampshire, nel Michigan un uomo chiamato Paul Voelker stava operando nello stesso modo per il suo allevamento di Marquette, noto come allevamento M'Loot.
Voelker aveva passato la maggior parte della sua vita allevando ed addestrando cani ed aveva familiarizzato con un buon numero di razze. Ora stava cercando qualche cosa di diverso e così cominciò ad allevare un tipo nuovo di cane che lui chiamò "Malamute." I Malamute dell'allevamento M'Loot provenivano da fonti diverse. Dei cani furono comprati in Alaska, alcuni dall'esercito in Montana, altri in Minnesota da Mackenzie River Huskies e due femmine erano figlie di un Canadian Eskimo Dog tutto bianco. In una brochure dell'allevamento M'Loot, Voelker scrive che i suoi cani di fondazione, maschi e femmine, erano stati importati dall'industria cinematografica in California (Barbara A. Brooks e Sherry E. Wallis, "Alaskan Malamute - Yesterday and Today")
A causa delle differenti provenienze, i Malamute M'Loot erano meno omogenei dei Kotzebue. Mentre la linea Kotzebue dei Seeley aveva solo cani di colore grigio e bianco, i colori degli M'Loot variavano dal nero e bianco al grigio argento e bianco. Gli M'Loot erano anche più pesanti e più alti dei Kotzebue. Come i Kotzebue, gli M'Loot di Paul Voelker avevano comunque un mantello eretto e spesso, una folta coda portata sulla schiena come una piuma e le orecchie erette.
Come Eva Seeley, Paul Voelker fu un conducente specializzato di sleddog ed i suoi M'Loot furono cani da lavoro eccellenti e ricevettero molti riconoscimenti ufficiali per le loro imprese. Diversamente da Eva Seeley, Paul Voelker non allevò soltanto cani eccellenti per lo sleddog. Al contrario, gli M'Loot furono pubblicizzati come eccellenti cani da compagnia, ideali per chi cercava un cane bello ed appariscente al punto da fare fermare le persone per strada (Barbara A. Brooks e Sherry E. Wallis, "Alaskan Malamute - Yesterday and Today")
Gli M'Loot di Paul Voelker divennero popolari grazie alla pubblicità dell'allevamento e molti cani furono venduti in molte case di tutto il nord America. Come affermò Voelker: "I migliori esempi della più grande razza sono diventati perfetti cani da compagnia per la famiglia in diversi luoghi, dal nord in Alaska agli stati esposti al sole in Florida, California e in Nuovo Messico nel sud”.
I cani M'Loot non solo furono incrociati dallo stesso Paul Voelker, ma anche da altri allevatori che usarono i cani M'Loot come fondazione per i loro programmi di allevamento. Presto altri cani M'Loot diventarono molto influenti: Gentleman Jim, che diventò famoso per il servizio prestato durante la seconda guerra mondiale, Silver King e Silver Girl ed un cane chiamato Mikiuk, allevati da Paul Voelker e posseduti da Raplh e Schmitt dell'allevamento Silver Sled in Wisconsin. Mikiuk fu incrociato con una femmina chiamata Noma; da questa combinazione nacquero due importanti campioni, Ch. Mulpus Brook's Master Otter (il primo Alaskan Malamute ad arrivare tra i primi posti al raggruppamento) e Ch. Ooloo M'Loot (la prima femmina a divenire campione nella storia della razza). Entrambi furono posseduti da Silver Sled.
Un'altra importante combinazione fu tra un cane chiamato Nanook e Ch. Ooloo M'Loot; da questo accoppiamento nacquero Ch. Nanook II e Ch. Gyana. I discendenti di questi primi M'Loot divennero più tardi i cani di fondazione per molti allevamenti e sono i progenitori di moltissimi Malamutes di oggi.
Nel 19?? l'American Kennel Club decise di riaprire i libri genealogici per ulteriori registrazioni di Alaskan Malamute. Questa azione rese felici i proprietari degli M'Loot (e dei cani Hinman-Irwing) che fino a quel momento avevano posseduto cani non riconosciuti ufficialmente come Alaskan Malamute. Gli ammiratori di Eva Seeley e dei Kotzebue, invece, si opposero fortemente; per loro soltanto i Kotzebue erano veramente rappresentativi della razza. Per poter essere registrati all'AKC, i proprietari dei "nuovi" Alaskan Malamute dovevano esporre i loro cani fino a raggiungere 10 punti. Ironicamente nessun cane posseduto personalmente da Paul Voelker, Dick Hinman o Dave Hinman fu mai registrato. Comunque, molti degli allevatori che avevano basato il loro programma di allevamento sugli M'Loot e molti proprietari che avevano comprato i loro cani dalle linee originali riuscirono ad avere i loro Malamute registrati nei libri genealogici.
Dopo il 1950, la maggioranza dei Malamute si era evoluta con la miscelazione di Kotzebue, M'Loot ed un poco di Hinman-Irwin. Comunque, alcuni allevatori continuarono ad incrociare soltanto puri M'Loot. Fra questi c'era l'allevatrice canadese Lorna Jackson, dell'allevamento noto con il nome di Lorn Hall. Lorna Jackson comprò i suoi primi cani direttamente da Paul Voelker ed uno di questi cani fu Oogorook M'Loot, che divenne il primo Alaskan Malamute Campione Canadese. Oogorook è stato anche il primo Alaskan Malamute completamente bianco a diventare campione nella storia della razza.
Un altro allevatore che continuò ad allevare puri M'Loot fu Jean Lane, proprietaria dell'allevamento Mulpus Brook. Come Eva Seeley, Jean Lane faceva sleddog e allevava Alaskan Malamute e Siberian Husky. Il suo programma di allevamento di Malamute produsse Ch. Mulpus Brooks The Bear, comprato da Bill e Lois Dawsons dell'allevamento Kobuk. "Bear" fu il primo Malamute a vincere il primo posto al raggruppamento (B.O.G.) nel 1954. Fu anche il padre di Kobuk's Dark Beauty, una femmina nera e bianca posseduta dai coniugi Rifkind dell'allevamento Kodara. Kobuk's Dark Beauty è una delle più importanti fattrici della storia della razza, oltre ad essere tra l'altro la madre di Ch. Sno-Crest's Mukluk, il primo Alaskan Malamute vincitore del Best In Show tra tutte le razze in America.
Nel 19?? l'AKC decise improvvisamente di chiudere nuovamente i libri genealogici. Fu una grande sorpresa per molti proprietari di M'Loot che non avevano ancora mostrato e registrato i loro cani.
Per avere una maggiore cooperazione con l'AKC e più influenza nelle decisioni importanti, l'Alaskan Malamute Club of America (AMCA) cominciò a lavorare per diventare membro dell'AKC. Questo obiettivo si raggiunse nel 1953, quando l'AMCA ricevette una lettera dall'AKC che informava dell'avvenuta ufficializzazione dell'AMCA come membro dell'AKC.
Dopo aver guadagnato l'appartenenza all'AKC, gli allevatori di Kotzebue e M'Loot cominciarono a superare le loro differenze e gradualmente l'evoluzione della razza andò verso la fusione definitiva delle due linee. Nonostante per molti anni si fosse opposta fortemente ai cani M'Loot, ad un certo punto anche Eva Seeley si interessò a ciò che poteva offrire questa linea e fu d'accordo ad incrociare Ch. Chinook Of Kotzebue con una femmina M'Loot: Ch. Tuyah Of Silver Sled di proprietà di Delta Wilson Smith.
Nel 1960 fu adottato un nuovo standard di razza per i Malamute, a causa dell'aumento di cani M'Loot che avevano esercitato notevole influenza sul loro aspetto. Gli M'Loot erano molto più grandi dei Kotzebue, quindi gli allevatori che allevavano prevalentemente con la linea M'Loot esortarono per aumentare l'altezza ed il peso (il primo standard della razza era stato basato su Gripp Of Yukon, di proprietà dei Seeley). Comunque, molti allevatori di Kotzebue avevano un'opinione differente ed il risultato della questione fu un compromesso: lo standard attuale è il frutto di quel compromesso.
I CANI HINMAN-IRWIN
I cani Hinman-Irwin spesso vengono definiti come terza linea, al contrario degli altri che sono Kotzebue e M'Loot. Comunque, alcune persone la definirono così, soprattutto Robert Zoller, poiché c'erano troppo pochi esempi di cani Hinman/Irwin per essere riconosciuti come una linea vera e propria (Barbara A. Brooks e Sherry E. Wallis, "Alaskan Malamute - Yesterday and Today"). Ciononostante il contributo dei cani Hinman-Irwin nella storia della razza è di notevole importanza.
Gli antenati dei cani Hinman-Irwin, Igloo e Lynx, furono importati in New Hampshire dall'area di Baker Lake in Canada da un uomo chiamato Dave Irwin. Dall'accoppiamento di Igloo e Lynx nacque un cane chiamato Irwin's Gemo (noto anche come Erwin, Gimo o Chimo). Gemo fu portato in Vermont al Ranch di Craig Burt, dove lavorò come teamdog. Quando Dick Hinman (che di occupazione faceva il barbiere) aveva la possibilità, andava al ranch per guidare il team di sleddog e Gemo fu usato da Dick Hinman anche in riproduzione. Comunque, i cani Hinman-Irwin non sarebbero mai stati inclusi nella storia ufficiale dell'Alaskan Malamute se non fosse stato per un uomo chiamato Robert Zoller.
Robert Zoller (o meglio Bob Zoller) aveva servito come ufficiale navale durante la seconda guerra mondiale e mentre si trovava in New Foundland incontrò un Alaskan Malamute che gli fece un'impressione molto forte. Quando la guerra finì, Zoller decise di contattare alcuni allevatori per vedere un'altra volta questa magnifica razza. Inizialmente fu mandato all'allevamento Chinook dei Seeley, che in quel periodo era gestito da un uomo chiamato Dick Moulton. Zoller vide i Malamute Kotzebue, ma li trovò un po' troppo piccoli. Così Moulton suggerì a Zoller di andare a vedere i cani di Dick Hinman, che probabilmente erano più simili a quello che Zoller aveva in mente. Così Zoller andò a vedere i cani Hinman/Irwin, che da quel momento furono coinvolti in un notevole programma di allevamento ed entrarono a far parte nella storia dell'Alaskan Malamute.
Quando Bob Zoller andò a trovare Dick Hinman, Hinman stava lavorando ed era occupato, quindi mandò Zoller al suo allevamento per andare a vedere i cani. Lì Zoller vide due esemplari che descrisse come "i due Malamute più impressionanti" che aveva mai visto in vita sua. I cani che aveva visto erano Hinman's Alaska ed il padre Irwin's Gemo. Zoller, che aveva conosciuto sia i Kotzebue di Seeley che gli M'Loot di Voelker, pensò che questi cani "Hinman-Irwin" erano migliori di qualsiasi cane visto precedentemente. Così decise di comprare un cucciolo dalla cucciolata che Dick Hinman aveva attualmente disponibile; il padre era Hinman's Alaska.
Il cucciolo, Kayak Of Brookside, fu incrociato più tardi da Robert Zoller con Ch. Artic Storm Of Husky-Pak (Zoller decise di chiamare Husky-Pak il suo allevamento) e da questa cucciolata nacquero Buccaneer, Black Hawk and Banshee e tutti diventarono campioni. Zoller si sentì fortunato per aver incontrato i cani Hinman-Irwin che offrivano una qualità in più al suo programma d'allevamento. Attraverso gli Alaskan Malamutes Husky-Pak, i cani Hinman/Irwin divennero così molto popolari tra gli altri allevatori e diedero un grande contributo all'evoluzione dell'Alaskan Malamute.

ZOLLER E GLI HUSKY-PAK
Robert Zoller (o meglio Bob Zoller) aveva servito come ufficiale navale durante la seconda guerra mondiale e mentre si trovava in New Foundland incontrò un Alaskan Malamute che gli fece un'impressione molto forte per l'aspetto fiero e potente ma allo stesso tempo per l'espressione gentile. Quando la guerra finì, Zoller decise di contattare alcuni allevatori per vedere un'altra volta questa magnifica razza.
Quando si rivolse all'AKC per avere informazioni sugli allevamenti di questa razza, Robert Zoller fu inviato all'allevamento Chinook dei Seeley. Eva Seeley in quel periodo era malata e aveva dato in gestione provvisoria il suo allevamento ad un uomo chiamato Dick Moulton. Zoller ammirò i Malamute Kotzebue, che erano caratterizzati da una forte omogeneità, buoni posteriori, buone teste, musi ed orecchie. Zoller però pensò che i Malamute Chinook erano un po' troppo piccoli e che alcuni cani avevano cattivi anteriori.
Bob Zoller aveva visto anche gli M'Loot di Paul Voelker, che trovò molto diversi dai Chinook Kotzebue. Secondo Zoller, gli M'Loot erano sì molto più grandi dei Kotzebue, avevano buoni anteriori, ma mancavano di angolazione posteriore e con i lunghi arti in movimento davano l'impressione di montare sui trampoli. Dopo la visita all'allevamento Chinook, Dick Moulton suggerì a Zoller di andare a trovare un uomo chiamato Dick Hinman, che era anche un allevatore di Alaskan Malamute.
Zoller seguì il consiglio di Moulton e nell'allevamento di Dick Hinman incontrò i due Alaskan Malamute più belli mai visti prima di quel momento: i due cani erano Hinman's Alaska ed Irwin's Gemo, per Zoller erano migliori sia dei Kotzebue che degli M'Loots.
Entusiasmato da ciò che aveva visto, Zoller decise di comprare un cucciolo dalla cucciolata che Hinman aveva in quel momento disponibile; il padre era Hinman's Alaska. Il cucciolo, Kayak Of Brookside, era molto vivace e Zoller con sua moglie Laura pensarono che avesse bisogno di socializzare con un altro cucciolo di Malamute. Così gli Zoller, che avevano molti "compagni" in mente per Kayak, comprarono tre cuccioli: Ch. Husky-Pak Mikya of Seguin, Ch. Apache Chief of Husky Pak e Ch. Arctic Storm of Husky-Pak. Tutti parteciparono a mostre per essere registrati ai libri genealogici.
I primi cani Husky-Pak di Zoller erano una miscela di M'Loot ed Hinman-Irwin, ma Zoller non dimenticò mai i cani dei Seeley e cercò un Kotzebue per includerlo nel suo programma d'allevamento. La sua ricerca lo portò ad un puro Kotzebue chiamato Toro of Bras Coupe.
Toro of Bras Coupe fu incrociato con Arctic Storm Of Husky-Pak e l'incrocio delle due linee M'Loot e Kotzebue ebbe successo. Nacque una cucciolata di sei cuccioli di cui cinque diventarono campioni e Robert Zoller diventò un uomo famoso nei ring dei Malamute. Questi cani erano Ch. Cliquot of Husky-Pak, Ch. Cheyenne of Husky-Pak, Ch. Cochise of Husky-Pak, Ch. Comanche of Husky-Pak e Ch. Cherokee of Husky-Pak. Una volta Bob Zoller disse che Ch. Cherokee of Husky-Pak era il miglior Alaskan Malamute che aveva mai avuto.
Grazie al successo che ebbe Zoller con l'incrocio delle linee M'Loot/Kotzebue/Hinman-Irwin, molti altri allevatori fecero altri accoppiamenti simili, anche se molti di questi preferirono incrociare direttamente gli M'Loot con gli Husky-Pak invece di usare puri Kotzebue. Oggi la maggior parte degli Alaskan Malamute è il risultato della miscela M'Loot con Kotzebue (o Husky-Pak) e la direzione che ha preso lo sviluppo della razza deve molto alla visione ed al lavoro di Robert Zoller.



Referenze:
Barbara A. Brooks e Sherry E. Wallis, "Alaskan Malamute - Yesterday and Today", Pubblicazioni Alpine, 1998.
"Intervista ad Eva Seeley di Kit Kirby", Alaskan Malamute Annual, 1981.
Joan McDonald Brearley, This is the Alaskan Malamute, Pubblicazioni T.F.H., 1975.








Conoscere la storia della nostra razza è importante per comprendere il Malamute moderno, perciò vi auguriamo una buona lettura.

Agli inizi del '900 ci furono delle persone che rimasero affascinate da queste razze ed iniziò così il faticoso ed arduo recupero di questi cani nordici.

Purtroppo alla fine dell'800 l'uomo occidentale si fece contagiare dalla febbre dell'oro scoperto in queste regioni artiche. L'equilibrio che era durato millenni tra le tribù artiche fu distrutto assieme alla selezione millenaria di queste razze nordiche. I cani furono incrociati tra loro e spesso anche con razze europee. In pochi decenni queste razze erano quasi scomparse. 

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