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Cartilagine e condroprotettori

Fenix Bright Northern Star's a 3 mesi e 1/2
La cartilagine è una sostanza che ricopre le estremità delle ossa, permettendo il movimento senza attrito delle articolazioni. Spesso, col passare degli anni, la cartilagine si deteriora, le estremità delle articolazioni cominciano a sfregare l'una contro l'altra proprio a causa della naturale perdita del rivestimento protettivo ed i movimenti diventano difficili e dolorosi. Questo processo di erosione è quindi la causa primaria dei disturbi che ne conseguono. Ricordiamo che, la cartilagine incomincia a deteriorarsi quando subisce un processo infiammatorio, quindi tale deficit non è soltanto dato dall'avanzare del tempo, ma provocato da aggressioni di tipo ereditario e/o metabolico e/o ormonale e/o biomeccanico e/o chimico (uso di farmaci).
Quando la superficie della cartilagine comincia a scomporsi, piccole aree deteriorate si trasformano in fessure che progrediscono sempre più in profondità, invadendo la matrice stessa, perciò, più la cartilagine subisce traumi, più è soggetta a fessure e incrinature. Una cartilagine seriamente danneggiata diventa fibrillata, con relativi condrociti raggruppati in gran numero. Intorno a questi ammassi di condrociti la cartilagine cerca di ripararsi e rigenerarsi, quando cellule e matrice cellulare non vengano distrutte più velocemente di quanto riescano a formarsi. Queste fasi, solitamente, si accompagnano ad una risposta infiammatoria nella membrana sinoviale.

...sempre a proposito di linguaggio!

Il LINGUAGGIO ACUSTICO Con comunicazione acustica si intende tutta la gamma di suoni (abbai, ringhi, ululati, guaiti, latrati, uggiolii, squittii, piagnucolii, urla) prodotti dal cane che possono variare di intensità, tonalità, frequenza, durata e modulazione a seconda del significato e della circostanza. In generale più sono bassi e gutturali più indicano minaccia, più sono alti più sono amichevoli. Nel libro di Stanley Coren "Il linguaggio dei cani" edito da Franco Muzio troviamo un'interessante e completa classificazione dei vari suoni prodotti dai cani che facilmente possiamo sperimentare vivendo con i nostri amici.

Abbai
Sequenze rapide di tre o quattro abbai intervallati da pause a intonazione media corrispondono a un segnale di attenzione e richiamo, il cane percepisce qualcosa ma non sa se sarà un problema.
Abbai rapidi, intonazione media il cane è eccitato percepisce il pericolo vicino e lancia l’allarme.
Abbai continui, più lenti e con intonazione bassa, il pericolo è imminente il cane si prepara alla difesa.
Prolungata sequela di abbai, con intervalli tra l’uno e l’altro da moderati a lunghi il cane si sente solo e sta manifestando la sua tristezza, cercando di richiamare l’attenzione.
Uno o due abbai netti e brevi, intonazione alta o media segnale di saluto.
Singolo abbaio netto e breve, intonazione medio bassa il cane è infastidito.
Singolo abbaio netto e breve, intonazione medio alta sorpresa o spavento per qualcosa.
Abbaio balbettante, intonazione media invito al gioco.
Abbaio crescente il cane si sta divertendo moltissimo.
Abbaio ululato il cane manifesta la sua malinconia, tristezza e solitudine.

Ringhi
Ringhio sommesso che sembra essere prodotto direttamente dal torace con intonazione bassa rappresenta una minaccia di un cane sicuro di se che sta per attaccare.
Ringhio sommesso che esce direttamente dalla bocca con intonazione media minaccia di un cane non troppo sicuro di sè che se messo alle strette potrebbe attaccare.
Ringhio - abbaio a bassa intonazione, nasce come ringhio e si trasforma in abbaio, il cane si sente minacciato da qualcosa o qualcuno e chiede supporto per attaccare.
Ringhio - abbaio con intonazione medio alta, preoccupazione e spavento di un cane non sicuro di sè che si sente minacciato e che se messo alle strette può attaccare.
Ringhio ondulato, l’intonazione passa da medio bassa a medio alta il cane manifesta il suo terrore e la sua incertezza se fuggire o affrontare il pericolo attaccando.
Ringhio rumoroso emesso a denti coperti e con intonazione da media ad alta, è un ringhio senza brontolio che rappresenta la felicità del cane che sta giocando per esempio a tira e molla.

Il linguaggio

Trovandoci in un paese straniero, senza conoscere la lingua e senza conoscere gli usi e i costumi locali cercheremo, per sopravvivere, di essere degli acuti osservatori e a seconda delle espressioni del corpo e del viso, dei toni di voce dei vari interlocutori, di cogliere il significato dell’idioma sconosciuto. Naturalmente le gaffe sarebbero all’ordine del giorno ma con costanza e voglia di imparare prima o poi inizieremo a intuire il significato delle parole ed espressioni più frequentemente sentite.

I tre livelli, infatti, su cui si basa tutta la comunicazione umana sono verbale cioè le parole, paraverbale il tono, il volume, il timbro di voce e infine il non verbale ovvero il linguaggio del corpo, le posture.
Stupisce sapere che la percezione positiva o negativa degli altri, e quindi la possibilità o meglio la voglia di instaurare un rapporto, dipende solo per il 7% dalla comunicazione verbale, per il 38% da quella paraverbale e per ben il 55% da quella non verbale, che risulta quindi essere quella che ci condiziona di più.
La comunicazione non verbale è, infatti, la più vera, nasce direttamente dal nostro subconscio, difficilmente è “ammaestrabile” tanto che molti manager investono parecchi soldi ed energie nel tentativo di gestire consciamente anche questo basilare aspetto della comunicazione.

I cani al pari del forestiero, di cui sopra, non capiscono il significato delle parole ma ascoltano attentamente i toni, i volumi e i timbri della nostra voce cercando di intuire le nostre intenzioni.
Se proviamo a fare un complimento al nostro cane con tono minaccioso, lui reagirà sottraendosi, piegando di lato la testa e abbassando le orecchie e la coda, al contrario il peggior insulto o cattiveria detta in modo gioioso e amichevole farà reagire il nostro cane con manifestazioni di contentezza e felicità.
Il cane, al pari dell’uomo, si affida dunque all’interpretazione del linguaggio paraverbale, anche se, come l’uomo, ne è condizionato in minima parte.

...gioco da Orso!

Ecco un breve video di cui consiglio la visione.

P.S.: Se volete ascoltare l'audio senla la musica di sottofondo del Blog non dimenticate di mettere in pausa il lettore musicale nella barra in basso a destra.

Il ciclo estrale

SimoneG&GDeBeauvoire a 18 mesi
Il ciclo estrale o calore, rappresenta una fase importante della vita della cagna, tanto che sarà una costante ciclica che l'accompagnerà per tutto il resto della sua esistenza. Nelle cagne infatti, non si verifica una fine precisa del ciclo, e le femmine di questa specie continueranno ad andare in estro per tutta la vita. Il cane è l'unico tra gli animali domestici ad essere monoestrale stagionale; per essere più chiari, ha un solo estro durante un ciclo riproduttivo che dura in media sei mesi. Ma quand'è che la nostra cagnolina diventa "adulta"?
Diciamo subito che, anche in questo caso, dovremmo considerare un range di tempo che va dai 6 ai 24 mesi di vita; da un punto di vista generale si può dire che l'inizio del primo estro si verifica a 10-12 mesi.
Vediamo ora quali sono le varie fasi che si ripetono durante il ciclo estrale della cagna:

Il tumore mammario.

Talvolta  accarezzando o anche solo guardando la regione ventrale della cagna si rinvengono delle masse più o meno grandi di forma rotondeggiante od irregolare, che in precedenza sembravano essere assenti. Generalmente si tratta di tumori della mammella, che rappresentano la neoplasia più comune della cagna non sterilizzata. Alcuni sono di natura benigna, altri maligna ovvero sono molto aggressivi e si infiltrano nei tessuti circostanti o metastatizzano verso altri organi.

L'alimentazione: acidi grassi Omega 3 ed Omega 6.

Fenix Bright Northern Star's ad 85 gg.
I progressi compiuti dalla medicina veterinaria e in particolare dall'alimentazione per gli animali da compagnia nel corso degli ultimi decenni hanno consentito di prolungare l'esistenza dei cani e dei gatti, garantendo loro una buona qualità di vita.
Nei nostri animali da compagnia il processo di invecchiamento inizia quando termina lo sviluppo. La conoscenza dei meccanismi che conducono alla disfunzione degli organi, all'incapacità di garantire l'omeostasi cellulare , quindi, alla morte è ancora frammentaria. La buona igiene, un'alimentazione completa e bilanciata adatta ai fabbisogni specifici e il controllo costante dello stato di salute contribuiscono a vivere meglio e più a lungo. manifesti clinicamente dipende da diversi fattori.
L'effetto dell'invecchiamento può influenzare a livello di apparato digerente la capacità di consumare, digerire o metabolizzare il cibo. A livello di cavo orale il tartaro, le gengiviti, la perdita dei denti possono contribuire ad una minore assunzione di cibo. Con la senescenza diminuisce la motilità del colon con la comparsa molto frequente nei soggetti anziani di stipsi. I cani anziani hanno maggiori difficoltà ad
assimilare il cibo e necessitano quindi di ingredienti di alta qualità per digerire bene e non avere problemi intestinali. Gli alimenti per cani in età matura devono tenere conto delle differenze di taglia. Quelli per i cani di taglia gigante devono essere ricchi di energia per compensare le dimensioni ridotte del tubo
digerente e ridurre il rischio di torsione - dilatazione dello stomaco.
Mentre in un individuo giovane l'organismo si adatta facilmente alle fluttuazioni di quantità e qualità, nel soggetto anziano si perde in parte questa attitudine.

L'importanza del giusto equilibrio del calcio e degli altri minerali nella crescita.

Appartengono alla categoria dei micronutrienti e sono rappresentati da composti inorganici con funzioni regolatrici e plastiche. Nell’organismo sono reperibili nella forma solida o in soluzione (sottoforma di ioni o composti non dissociati) nei liquidi organici. Secondo la loro distribuzione percentuale in un individuo, sono divisi in macrocostituenti che rappresentano almeno lo 0,01% del peso corporeo totale, e microcostituenti che rappresentano meno dello 0,01% del peso corporeo totale. Appartengono ai macrocostituenti: calcio, fosforo, sodio, potassio, cloro, magnesio e zolfo. Rientrano nel gruppo dei microcostituenti:
ferro, zinco, rame, selenio, cromo, iodio, fluoro, manganese, molibdeno e cobalto
.
Infine esiste una terza categoria di oligoelementi, definiti minerali traccia, per la loro scarsissima presenza nell’organismo e nell’alimentazione. I minerali traccia sono: vanadio, silicio, nichel, arsenico. I minerali sono implicati nella costituzione strutturale di enzimi, ormoni e vitamine, ma anche di segmenti anatomici più o meno voluminosi come le ossa e i denti, svolgono funzione di modulazione e trasporto, sono direttamente implicati nel controllo della contrazione muscolare, ecc. L’assorbimento di sali minerali avviene nel tratto tenue dell’intestino e, al pari delle vitamine, la normale alimentazione, se ricca e variata, è adeguatamente sufficiente a fornire i giusti quantitativi di sali minerali.

Classificazione della displasia del gomito

 
Grado 0: non si riscontrano alterazioni
Grado BL (borderline, di transizione): alterazioni articolari minime
Grado 1: presenza di osteofiti di ampiezza < 2 mm, e/o di sclerosi subtrocleare dell’ulna e/o di incongruenza articolare < 2 mm

Classificazione della displasia dell’anca

 



Grado A: nessun segno di displasia dell'anca (HD 0 / HD -). La testa del femore e l'acetabolo sono congruenti. Il bordo craniolaterale appare netto e leggermente arrotondato. Lo spazio articolare risulta netto ed uniforme. L'angolo acetabolare secondo Norberg è di circa 105° o superiore. Quando inoltre il bordo craniolaterale circonda leggermente la testa del femore in direzione laterocaudale, la conformazione articolare viene definita "eccellente" (A1).


Grado B: articolazione dell'anca quasi normale (HD 1 / HD +/-). La testa del femore e l'acetabolo appaiono leggermente incongruenti e l'angolo acetabolare secondo Norberg è di circa 105° oppure il centro della testa del femore si trova medialmente al bordo acetabolare dorsale con congruità della testa del femore e dell'acetabolo.








Grado C: leggera displasia dell'anca (HD 2 / HD +). La testa del femore e l'acetabolo appaiono incongruenti, l'angolo acetabolare secondo Norberg è di circa 100° e/o il bordo cranio laterale risulta appiattito. Possono essere presenti irregolarità o segni minori di modificazioni osteoartrosiche a carico del margine acetabolare craniale, caudale o dorsale o della testa e del collo del femore.



Grado D: media displasia dell'anca (HD 3 / HD ++). Incongruità evidente tra la testa del femore e l'acetabolo con sublussazione. L'angolo acetabolare secondo Norberg è superiore a 90°. Saranno presenti un appiattimento del bordo craniolaterale e/o segni di osteoartrosi.








Grado E: grave displasia dell'anca (HD 4 / HD +++). Sono presenti modificazioni marcate di tipo displastico delle anche, come lussazione o sublussazione distinta, un angolo acetabolare secondo Norberg inferiore a 90°, un evidente appiattimento del marg ine acetabolare craniale e deformazione della testa del femore (a forma di fungo o appiattita) o la presenza di altri segni di osteoartrosi.

L'imprinting e gli stimoli ambientali che offriamo ai nostri cuccioli.


Con il termine "imprinting" (dall'inglese "to imprint", "stampare, imprimere") si indica la modalità di apprendimento che si attua in un determinato periodo della vita di un cucciolo, detto "fase sensibile". In tale periodo il cucciolo è predisposto biologicamente ad apprendere ed in lui si fissano dei modelli di comportamento.
Detto in parole semplici, il meccanismo dell' imprinting è questo: nel cucciolo esistono degli schemi comportamentali innati che se sono stimolati a manifestarsi in una determinata fase della vita, si rafforzano, cioè "si imprimono" in lui. Affinché ciò accada è necessario che il cucciolo incontri degli stimoli esterni.
Il termine fu coniato da Konrad Lorenz, il fondatore dell'etologia moderna, in seguito ai suoi studi sulle oche selvatiche. L'episodio che lo portò a scoprire l'esistenza di tale "fissazione di un preciso modello comportamentale" (come lui stesso lo definì) fu la nascita della sua ochetta Martina. 
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